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giovedì 9 dicembre 2010

Il Fusillo Sangiliano...


Quando nell'ormai lontanissimo 1996 da una città in provincia di Napoli, mi sono dovuta trasferire al paesino dove attualmente vivo... mi è crollato il mondo addosso! io, ragazza di quasi 21 anni, in questo sperduto posto ai piedi dei monti Lattari, non ci volevo proprio venire!
Ma le cose cambiano si sa... innanzitutto se non mi fossi trasferita qui non avrei mai conosciuto mio marito... e poi oggi apprezzo la vita tranquilla ed il verde che ci circonda!
Certo, quando vado all'unico minimarket che c'è e chiedo se hanno il latte condensato o il latte in polvere, e le commesse mi guardano come se avessi chiesto la luna... mi verrebbe da organizzare subito un trasloco!!!

Però, il paesino in cui vivo è ricco di storia (la sua nascita si fa risalire al periodo dello splendore dell'Impero Romano) e di tradizioni... che rivivono ogni terzo weekend di Settembre all'interno della manifestazione culturale "I Cortili della Storia", grazie alla quale attraverso una ricostruzione storica e ad un percorso gastronomico, organizzati nei più antichi cortili del centro storico, sembra di fare un tuffo nel passato.
E sovrano indiscusso dei banchetti di questa manifestazione è il Fusillo Sangiliano: ancora oggi è rigorosamente fatto in casa, da mani esperte che partendo da una sfoglia di semola ed uova, lavorata e tirata a mano, e servendosi di un sottilissimo ferretto creano questo ricciolo allungato... magari simile a tante altre versioni provinciali o regionali, ma che mantiene sempre e comunque una sua identità... Una diceria popolare narra che questa pasta nasce dal desiderio d'amore inespresso di un'umile popolana innamorata del suo signore: un giovine valoroso e bello, col viso incorniciato di riccioli d'oro...
Qui sotto potete ammirare questi riccioli biondi, lasciati semplicemente essiccare all'aria,... abilmente preparati da una mia cugina: è incredibilmente veloce nell'arrotolare la pasta col ferretto ed altrettanto lesta nello sfilarlo!!!

Noi li abbiamo gustati semplicemente conditi con un buon ragù... preparato da mia mamma: anche se non è una gran cuoca, il suo ragù ha sempre quel sapore in più... forse perchè lei lo lascia "pippiare" qualche ora sul fuoco ...

E con questa presentazione di oggi, anche se non è una vera e propria ricetta, partecipo alla raccolta di Gaia


















10 commenti:

  1. Un pò di storia e cultura ci vuole, brava!.
    E questi fusilli sono solo da mangiare...
    Ciao a presto

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  2. li adoro... li conosco molto bene e mi piacciono tantissimo! i tuoi sono perfetti!!

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  3. bellissimo post, quante belle ed interessanti info :)

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  4. cara Enza, ti capisco molto bene, anche io otto anni fa mi sono trasferita da Castellammre ad Angri ed anche se non proprio da una grande città, ho avuto anche io un momento di sconforto anche perchè mi trovo al confine tra due paesi quindi non mi sento nè carne nè pesce!
    conosco la manifestazione di cui parli, quest'anno siamo venuti a fare una passeggiata, perchè avevo letto che i cortili erano allestiti anche di domenica mattna ma non era così, Sant'Egidio è davvero un paesino carinissimo con una storia importante!
    ho visto che anche tu adori la frolla come me eh eh eh!!! e a proposito del pandoro venuto male devo ringraziarti perchè proprio mentre stavo decidendo di buttare il mio ieri sera ho letto il tuo commento ed ho avvertito mio marito che entro pochi giorni avrebbe avuto i suoi adorati biscotti all'amarena eh eh eh!!! però sui pandori venuti male ci devo fare un post lungo e dettagliato perchè voglio capirci meglio accidentaccio!!!
    un abbraccio
    dida

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  5. Ciao Enza, che dire...questi fusilli sembrano da URLO!!! devono essere assolutamente deliziosi, e sono anche bellissimi. Mi piacerebbe un sacco imparare a farli. Quel piatto di pasta fa venire una fame..e una gran voglia di ficcarci la forchetta dentro :)

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  6. @Gabry... eh e pensare che a scuola la storia era una barba!!!

    @Raffy... grazie

    @Mirtilla... grazie anche a te!

    @Dida... la mattina quest'anno hanno allestito solo la piazza dell'Abbazia, in collaborazione con l'istituto alberghiero di Pagani.
    per il Pandoro... e che te lo dico a fà???
    io testarda ne ho rifatto un altro... è venuto meglio ma certo non eccellente! :-/

    @Elenuccia... si, sono buoni... proprio perchè fatti a mano: ma è difficilissimo usare il ferretto senza schiacciare la pasta! O_O

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  7. Enza, il problema del pandoro per me, tra me e la mia amica ne abbiamo provate due versioni, non è stata la lievitazione, a vederli cotti erano bellissimi tutti e due ma ... il sapore!!! erano due pan brioches, niente pandori! allora voglio sapere se è così che viene e allora quando scrivono pandoro ... non è pandoro o è successo solo a me!!!

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  8. @Dida... tu quale hai provato?
    io so che quello dellle Simili è più un panbrioche... quello postato da Papum invece è più pandoro...
    ma il gusto non sarà mai come quelli industriali, a meno di non trovare ed usare l'aroma artificiale "pandoro"...

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  9. Accidenti Enza che meraviglia e che pazienza! Immagino però la soddisfazione alla fine, col ragù poi devono essere buonissimi! Grazie per la tua partecipazione!

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